Si osserva in generale che l’aspettativa delle imprese cavatrici alla prosecuzione dell’attività di scavo è da ritenersi meritevole di considerazione, perché in questo modo si mantiene integro il tessuto produttivo e viene salvaguardata l’occupazione, a vantaggio del benessere collettivo. L’argomento dell’utilità collettiva si fonda tuttavia su alcune ipotesi implicite, e può essere utilizzato solo se tali ipotesi siano soddisfatte. Una di queste è che l’escavazione abbia un autonomo significato economico, perché riferita a volumi di materiale effettivamente necessari sul mercato, un’altra è che non vi siano conseguenze negative specifiche per l’ambiente. TAR Lombardia sentenza n. 303, del 26 marzo 2014